Paolo Baccianella. Si è diplomato in Pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida di Renzo Bonizzato (allievo di A. Benedetti Michelangeli) e in Organo e composizione organistica presso il conservatorio di Padova con Renzo Buja. Come pianista ha ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali. É organista titolare nella chiesa di S. Fermo minore di Brà (Verona) e collabora con diverse formazioni corali e strumentali. Ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero in veste di solista con un repertorio che spazia dal barocco ai giorni nostri. Ha seguito i Masterclass di F. Finotti e numerosi seminari (J. Langlais, T. Koopman, G. Parodi). E’ stato più volte in Russia (società filarmonica e Conservatorio di Astrakhan – concerti master class). Concert Hall della “Academic State Capella” di S.Pietroburgo con sucesso di pubblico e critica (Televisione di Stato) e dalla stessa Glinka Capella è stato nuovamente invitato per il Natale 2010 e 2014, facendo registrare il tutto esaurito. É stato più volte invitato a suonare al Collegio internazionale Benedettino di S. Anselmo a Roma. Nel 2017 ha iniziato un’intensa attività concertistica nel nord Europa, Cattedrale di Riga (Lettonia) Cattedrale di Kaliningrad (Russia), S. Pietroburgo, e Mosca, dove , nello stesso anno ha tenuto quattro concerti nella prestigiosa Svetlanov Hall della International House of Music, di cui è ospite fisso ogni anno. Collabora stabilmente con l’Orchestra Sinfonica filarmonica russa. Alcuni programmi sono stati oggetto di registrazioni radiotelevisive (Radio Tele Pace , RadioTelevisione Nazionale Russa, Radio S.Teresa ) effettuate da emittenti nazionali ed internazionali. Nel 2019, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura a Lima (Perù) ha tenuto un concerto, nella Basilica di Maria Auxiliadora riscuotendo grande successo di pubblico e critica, ed è stato nuovamente invitato per l’anno 2021, per i festeggiamenti della ricorrenza (bicentenario) dell’indipendenza del Perù e il centenario dalla costruzione della stessa Basilica. Partecipa in veste di solista (organo) e in formazioni cameristiche (pianoforte, organo) alle Conferenze-concerto tenute dalla musicologa Dott.ssa Elena Semenova “Arte visiva e Musica”.

e.mail: paolobaccianella@gmail.com You Tube: Paolo Baccianella

Stefano Zanon
Dal 1981 al 1989 collabora come flautista dell’Ente Lirico Arena di Verona e dal 1990 è flautista delle “Abendmusiken”. Dopo varie esperienze con ensamble cameristiche, nel 1989 è flautista e ispiratore di “Ricerca Contemporanea”; gruppo dedito allo studio di autori del ‘900. Da molti anni utilizza la respirazione circolare. Ha collaborato con l’Orchestra del Duomo di Verona ha inciso diverse produzioni. E’ stato insegnante dei corsi di flauto della scuola diocesana di musica sacra. Dal 1985 al 2012 ha collaborato come flautista e solista dell’Orchestra da camera “Città di Verona” con la quale nel 2002 incide il concertino per flauto e orchestra e il Doppio Concerto per flauto ed oboe di Salieri per “Associazione Legnago 1750 Antonio Salieri”. Da qualche anno collabora con l’ensamble musicale “sull’ali dorate” e tuttora è flautista della Big-Band Città di Verona. Ha a suo attivo numerose esecuzioni i

SINOSSI di “GIU’ LE MANI DA MAMMA” 

La voce dei figli è preziosa quanto quella delle donne. A volte, forse, di più.

Portare nelle scuole queste testimonianze potrebbe essere un ottimo modo per educare i giovani al rispetto per la vita. 

È un testo straziante, disarmante, doloroso e impressionante allo stesso tempo e che lascia un segno in chi legge.

Non ha il linguaggio tipico che si usa quando si mandano appelli importanti alla politica; il messaggio che si percepisce è immensamente più umano che istituzionale. Questo non toglie niente alla sua forza, anzi: arrivare al cuore delle persone è una missione molto delicata e difficile da compiere.

Questi racconti hanno in comune l’inascoltato punto di vista dei figli, il loro controverso rapporto con un padre da odiare e amare e l’affetto smodato per una mamma da proteggere.

Il primo colpisce per il tono asciutto, scevro da orpelli, crudo e terribile.

Il secondo è più lento, ordinato e cauto. Emerge il difficile ruolo protettore del figlio maschio.

Il terzo afferra l’anima per la delicatezza con cui è narrato, per i piccoli dettagli che solo gli occhi puri e ingenui di una creatura possono cogliere.

Il quarto è una testimonianza drammatica della vita di un figlio e una madre alle prese con la tossicodipendenza del padre. Il contrario di quanto avviene generalmente.